[Mostly Weekly ~286]

Piccoli aiuti e grandi auto-aiuti


A cura di Antonio Dini
Numero 286 ~ 25 agosto 2024

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Grazie per aver aperto questa pagina! Ci siamo: ce la stiamo facendo. Con questo numero Mostly Weekly ha ufficialmente passato anche agosto, dalla prossima settimana le vacanze canoniche sono finite. La mia orgogliosa newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello) è pronta per affrontare l'autunno, ponendo sempre le domande fondamentali.

Ad esempio: lo sapevate che stiamo pensando alle AI nel modo sbagliato (opens new window)? Eh già.

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Intanto, buona lettura.


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Non sono così bravo a scrivere, quindi devo scrivere di cose interessanti. Cioè, poiché non mi sono mai considerato particolarmente bravo, devo scrivere di cose le più profonde e sconcertanti che ci siano

  • Benjamín Labatut


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Editoriale

Il relativismo delle buone idee
Trovo (opens new window) un articolo che dice che leggere a caso fa bene. La premessa è interessante: non bisogna fare solo le cose che serve fare, ci si può anche muovere in maniera più libera, casuale. Infatti, agli occhi di chi ama la produttività, la lettura di narrativa o anche solo di saggistica è considerata una perdita di tempo. Perché preoccuparsi di leggere qualcosa che non si traduce direttamente in un miglioramento della propria vita? Perché preoccuparsi di leggere qualcosa se tra una settimana si dimenticherà comunque metà del contenuto?

Per essere uno la cui terza parola preferita è "flâneur" (dopo "Mostly" e "Write", manco una in italiano tra l'altro) devo dire che mi sento subito a mio agio con una premessa di queste genere (opens new window). Se non fosse che poi mi cade tutto per terra. I tre motivi per cui fa bene leggere a sentimento sono: ti fa imparare parole nuove (che nei social non le trovi); alleni la tua mente a visualizzare (perché leggi testi e non guardi le immagini, presumo): leggi di più perché non lo fai per dovere ma per piacere. Tutto questo fa particolarmente bene a chi per lavoro scrive, oltretutto. E infine, l'obiettivo di lettura per tutta la vita: mille libri (ovviamente contandoli) ma senza altri criteri. Sulla tomba la soddisfazione di essere in quadrupla cifra.

Ecco, forse sono io che mi sento particolarmente vecchio ma non ci siamo: non sono queste le mie coordinate mentali. Non solo non trovo intellettualmente valido e perseguibile il genere dell'auto-aiuto, ma a quanto pare sono anche generazionalmente sono tagliato fuori, non mi appartiene più. Che io sia finalmente diventato obsoleto? Eventualmente lo diventiamo tutti. (Così ho anche usato l'ultimo avverbio male, come fosse un false friend inglese, tanto per trollare Google e ChatGPT quando farà lo scraping di questo testo). Un consiglio per il (presumo) giovane estensore: trovane uno bravo e fatti aiutare.


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Gattini spaziali
Gattini spaziali ~ Foto © Antonio Dini

Presidenziali USA

Durante un dibattito per la vicepresidenza del 1992, il compagno di corsa di Ross Perot, James Stockdale, chiese al pubblico (opens new window): “Chi sono? Perché sono qui?" La battuta suscitò una risata perché Stockdale era relativamente sconosciuto agli elettori. Ma queste domande sono al centro di ciò a cui un politico deve rispondere (per non parlare della domanda esistenziale che ci confonde tutti). In questa campagna per le presidenziali americane, breve e unica nel suo genere, la sfida della attuale vicepresidente è stata quella di spiegare all'America chi è, perché è qui e, soprattutto, in che modo è simile ai suoi elettori, alla "gente comune". Come spiega l'analista politico Jeff Greenfield su Politico (opens new window), Kamala Harris ha capito il compito e l'ha svolto molto bene. “Nel suo discorso di accettazione, la Harris ha raccontato la sua storia e ha chiarito di essere al centro del mainstream americano. In sostanza, ha detto al pubblico: “Non sono diversa da voi; vengo dalle vostre stesse radici; la mia vita è come la vostra”. In effetti, il suo discorso è stato fatto con la stessa stoffa di tre candidati del passato, molto diversi tra loro, che hanno raccontato l'importanza della famiglia e del superamento delle avversità; e tutti hanno poi vinto la presidenza”. Ecco il video completo del discorso (opens new window).


Importante

Non più Bel Paese
Una lunga, brutta storia di devastazione del patrimonio, sia naturale che architettonico e culturale. Una storia brutta che ha fatto sì che un così bel Paese, con territori tanto diversi tra loro e ricchi, sia diventato omogeneo e pieno di in spazi senza alcuna bellezza. Eh, signora mia. Solo che questa volta sono gli spagnoli che parlano della Spagna (opens new window). Cosa si credeva?

Una buona lite
David Copperfield è un personaggio particolare, sia nel mondo dello showbusiness che nella vita privata, a quanto pare (opens new window) (archivio (opens new window)). O almeno così dicono i suoi vicini di casa del mega-appartamento su quattro piani in un grattacielo di Manhattan ai quali ne sono capitate di tutte e ora vanno avanti a cause legali.

Vecchi draghi
Invecchiare fa male? Si perde "la mano"? Si diventa manieristi di se stessi e si diventa una parodia priva di valore e significato? Un articolato saggio (opens new window) che spazia da Giorgio De Chirico ad André Derain ed Henri Matisse. Il tema è semplice: la terza età è cosa buona e giusta.

Altri paradigmi di pensiero
I misteri e i riti segreti, per iniziati, nella nostra cultura risalgono anche a quelli greci. Che però oggi sono separati dal nostro mondo da un contesto completamente diverso. In questo articolo (opens new window) Sam Woodward fa una bella analisi del misticismo della Grecia Antica (semplificando: Platone) e offre uno spunto secondo me interessante per capire come mai in quella cultura la distinzione tra misticismo e razionalismo è differente da come la intendiamo noi e forse, tutto sommato, un falso problema.

Il posto molto scomodo di Boeing
L'americana Boeing come sappiamo è profondamente in difficoltà, a partire dai problemi tragici dei 737 Max passando a tutti gli altri incidenti sino ad arrivare al veicolo di rientro che non funziona e che ha lasciato due astronauti bloccati si pensa per mesi sulla Stazione spaziale internazionale. In questo articolo di Líberation (opens new window) si amplia il discorso e si arriva a un problema di controllo di qualità che è semplicemente surreale e che per me rischia di essere uno degli ultimi chiodi sulla tomba dell'azienda. Comunque, analizzando l'incidente del Boeing 787 della cilena Latam di un po' di mesi fa (l'aereo aveva perso quota repentinamente) si sono accorti che il problema era del sedile del pilota. I sedili sono motorizzati per consentire l'entrata e uscita più comoda dei piloti da davanti-sotto il cruscotto di pilotaggio. Beh, i sedili di quel 787 si sarebbero attivati spostandosi in avanti e portando i piloti a effettuare manovre errate, "affondando" i comandi. Un po' come se guidando su strade di montagna all'improvviso vi si sganciasse il sedile e vi venisse di conseguenza da affondare il piede sul freno o sull'acceleratore per riguadagnare l'equilibrio. Tutto questo sta portando centinaia di sedili di pilotaggio della Boeing nel mondo a una serie di controlli aggiuntivi. I 787 in servizio sono 1.115, allo scorso giugno.

Una razza una fazza
Secondo le solite ricerche totalmente balenghe (opens new window), tenderemmo ad accompagnarci con partner che ci assomigliano. Proprio fisicamente. Seguendo la logica tipica di altri studi analoghi (gli animali domestici che assomigliano ai padroni, per dire) questa volta uno studio lanciato dall'Università della California dimostra che la maggior parte degli ex partner condivide almeno una caratteristica fisica simile, un fattore che secondo i ricercatori gioca un ruolo importante nella scelta di un nuovo partner. Il gruppo di lavoro ha anche scoperto che le persone scelgono partner che non solo si assomigliano fisicamente, ma hanno anche la stessa istruzione, religione e intelligenza. Sì, sì, come no.

Il Candido di Roma
Non c'è niente da fare: Roma (e Parigi) funzionano sempre. Non c'è Venezia o Milano che tenga. Ecco la solita, meravigliosa narrazione stupita (opens new window) di un'americana che va a Roma, fa la spesa per la famiglia e pian piano abbraccia quello straordinario, vero e verace stato esistenziale che solo gli indigeni abitanti le vecchie rovine decadenti sanno trasmettere. Ah, mio buon Candido, quanto sei fortunato.

Problemi del primo mondo
Mettiamo che facciate i giornalisti. Potreste finire dentro un dibattito che travolge generazioni di colleghi pennivendoli: il dibattito (opens new window) tra chi usa un registratore oppure chi segue la "vecchia scuola" del prendere appunti a mano. E qui apriti cielo: c'è chi fa così perché, chi fa cosà perché, e comunque se fai con registratore poi fai fatica a trascrivere tutto anche usando l'AI, e ti distrai, mentre se usi carta e penna fai più sintesi ma ti perdi dei pezzi o magari non ci capisci più niente nella tua calligrafia. E insomma, come si fa? Mamma mia che problemi. (Io da anni prendo appunti al computer perché scrivo veloce e intanto registro, poi fate voi).


Italiana

Gestione della crisi
Affonda il mega-yacht nel porto con gli ospiti a bordo (e fa una strage) per la mini tromba d'aria. Era una nave pericolosa? Giovanni Costantino (opens new window), che dei cantieri Perini Navi di Viareggio (opens new window) è a capo, non ci sta e sul Corriere spiega (opens new window) (casomai (opens new window)) che casomai c'è stata una serie di errori dell'equipaggio.

Critica della pratica quotidiana
Non so cosa dire di questa intervista (opens new window) a Martina Colombari dello spettacolo che passa in rassegna la sua vita con una postura passiva-aggressiva (ma neanche tanto passiva) secondo me non necessaria. Perché continuiamo a fare e pubblicare queste interviste? È davvero informazione? E cosa informa, di preciso?

Consigli tech
Salvatore Aranzulla è passato da essere un giovane fenomeno al ruolo di maturo patriarca della divulgazione online. Qui spiega (opens new window) come usare WhatsApp su iPad. Una vera macchina da guerra.

Meteore
Ricordate quella trasmissione televisiva che andava a ripescare gli "ex famosi", tornati nel girone infernale della normalità? Il Corriere la fa sua (opens new window) e recupera le persone di cui non sentivamo la mancanza: Pippo Civati. Basterà il massaggio cardiaco di una intervista a fine estate per rimetterlo in pista? Mah.


Multimedia

Way to the Woods
Questa è la storia di un ragazzino di origine vietnamita che vive in Australia e fin da piccolo programma videogiochi. È bravo, molto bravo, e una sua idea diventa un possibile gioco indie per l'Xbox. Il ragazzino, Anthony Tan, ha avuto l'idea di un gioco molto interessante, Way to the Wood (opens new window), quando aveva 16 anni. Lo sviluppa da solo. Nove anni dopo, non ha ancora finito. Chiara dimostrazione che oltre al talento serve anche altro. Qui l'articolo del New York Times (opens new window) (archivio (opens new window)).

Antiche presenze
La serie di HBO Last Week Tonight with John Oliver è sempre interessante. Questo episodio (opens new window) che parla degli "hospice" (termine di cui non credo esista una traduzione culturalmente soddisfacente in italiano) è una bomba, secondo me.

Non mi chiamo fri-fri
E niente, mi continua a rimbalzare in mente questa stupidaggine inappropriata (opens new window) di una vita fa: Lino Banfi al suo meglio, altro che Un medico in famiglia.


Tsundoku

Ahi che colore!
Una scrittrice molto americana, da Paris Review (che infatti l'ha intervistata (opens new window), e l'archivio (opens new window)) che vive in campagna, con il compagno (anche lui scrittore) che abita in un'altra casa poco distante e fanno un po' e un po' da una casa all'altra. Cucina lui, lei da anni lavora al suo libro: Imagining Color, un saggio ricchissimo e complesso saggio che spiega come venga percepito il colore dagli artisti: poeti e romanzieri. Tutto molto bello, tutto molto radical-chic. Se non fosse che lei è una delle menti più straordinarie che vi potrebbe capitare di leggere: si chiama Elaine Scarry e ha scritto cose notevolissime come The Body in Pain. The Making and Unmaking of the World (opens new window), libro dottissimo sul dolore fisico nella letteratura, nella medicina, nella società, nel diritto internazionale di guerra e di pace. Qui ne parlava Adriana Lotto (opens new window) (pdf).

Amare la burocrazia
David Graeber purtroppo ci ha lasciati improvvisamente e prematuramente alcuni anni fa: improvvisamente, una notte, a Venezia (tra tutti i posti). L'antropologo scritto molti libri e tutti eccezionali, a mio avviso. Uno relativamente poco noto è questo The Utopia of Rules: On Technology, Stupidity, and the Secret Joys of Bureaucracy (opens new window). Risponde a una domanda essenziale per comprendere la nostra società: da dove deriva il nostro desiderio apparentemente senza fine di regole, regolamenti e monumentali sistemi burocratici? Perché dobbiamo riempire moduli su moduli alla fine per anni e anni della nostra vita. È una forma di violenza istituzionalizzata, una prevaricazione statale? Graeber fornisce una lettura che è sorprendente e paradossalmente romanticizza la burocrazia. Nel libro si parla di Batman e di Sherlock Holmes. Graeber era veramente un autore potentissimo: che grande perdita che non ci sia più.

Acchiappare il passato
Gli eventi, i ricordi, le emozioni de passato spesso non possono essere adattate alla struttura ordinata di un libro. Questa raccolta di saggi offre consigli e suggerimenti molto saggi da parte di nove notevolissimi saggisti che spiegano il loro "processo", le difficoltà che hanno affrontato e le gioie inaspettate che derivano dall'aver capito come e cosa cercare tra carte e ricordi propri e della propria famiglia, e poi cosa mettere dentro e cosa lasciar fuori. I nomi dei partecipanti a Inventing the Truth: The Art and Craft of Memoir (opens new window) sono forse poco noti in Italia ma fenomenali di per sé e per il tema che affrontano: Russell Baker scrive su Growing Up; Jill Ker Conway su The Road from Coorain; Annie Dillard su An American Childhood; Ian Frazier su Family; Henry Louis Gates Jr. su Colored People; Alfred Kazin su A Walker in the City; Frank McCourt su Angela's Ashes; Toni Morrison su Beloved; e infine Eileen Simpson su Poets in Their Youth. Secondo me è imperdibile, se piace questo genere di cose.


Coffee break

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D3C

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Al-Khwarizmi

Magnifiche e progressive recensioni
La cinghia di trasmissione che fa girare la società è la tecnologia digitale. Ma il lubrificante che fa girare la cinghia di trasmissione della tecnologia digitale è la società. Non mi sto ripetendo, è che le due cose (tecnologia digitale e società) sono interconnesse in maniera assoluta. Prendete le recensioni su Google (opens new window): è la società che riesce a parlare di sé perché adopera internet, ed è internet che funziona e viene usato perché c'è la società che lo utilizza per digitalizzare il suo inconscio collettivo. Che spettacolo unico, vedere mentre un pezzettino alla volta questo fenomeno apparentemente inarrestabile procede.

AirTag Forever
È una delle tecnologie che utilizzo quotidianamente: le AirTag di Apple per me sono utilissime. E non sono il solo a pensarlo. Una donna in California (opens new window), stufa che le rubassero i pacchi dalla sua cassetta della posta, si è spedita un AirTag a casa: il ladro glielo ha preso e lei l'ha trovato e identificato.

Innovazioni che non lo erano
Samyang ha creato un obiettivo (qui si vede per le Sony Alpha (opens new window)) che permetterebbe di unire mari e monti: Remaster Slim è un obiettivo a focale fissa nel quale però si può estrarre il "cuore" con gli elementi in vetro della lente e sostituirli con altri, cambiando così la focale. In pratica, anziché portarsi dietro due o tre obiettivi a focale fissa (tipo: 28mm, 50mm e 90mm) te ne porti uno con gli elementi delle lenti intercambiabili. Samyang per adesso offre un 21mm, un 28mm e un 32mm. Peccato siano poco definite e poco contrastate.

Il nuovo corso dell'iPhone
Il 10 settembre verranno presentati i nuovi iPhone 16, andranno nei negozi una decina di giorni dopo con la nuova versione di iOS 18. Ma in primavera ci saranno altre novità (opens new window). Infatti, a causa delle norme europee, Apple ha dichiarato che consentirà agli utenti di impostare le app predefinite per la navigazione, la traduzione e il filtro antispam delle chiamate. Oltre a queste nuove opzioni, noi utenti di iPhone in Europa avremo la possibilità di eliminare le app App Store, Messaggi, Fotocamera, Foto e Safari. Le uniche app che Apple non permetterà di eliminare sono Impostazioni e Telefono. E meno male.

Il cloud di Lidl
Dieter Schwarz è uno degli uomini più ricchi d'Europa, con un patrimonio personale di circa 40 miliardi di euro. Ha 84 anni e ha fondato Lidl. Adesso il suo gruppo, oltre alla grande distribuzione alimentare con un tot di discount, ha aperto un nuovo fronte: servizi cloud e di cybersecurity per aziende che non ne possono più di Amazon AWS e Google Cloud. E secondo il Financial Times (opens new window) (archivio (opens new window)) sta andando alla grande. In un anno, con 7.500 dipendenti della decisione Schwarz Digital, ha fatto 1,9 miliardi di fatturato e ha clienti come SAP, il Bayern Munich e il porto di Amburgo.

Mix
Fare gli Url (opens new window) come Dio comanda. Programmare oggi (opens new window). Gemini di Google ancora non è pronto per la prima serata (opens new window).


La fine dell'estate
La fine dell'estate ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Dieci lezioni semplici ma potenti
Non amo particolarmente la letteratura sull'auto-aiuto, come avrete potuto leggere anche in questo numero di Mostly Weekly. Lo psicologismo spiccio, le visioni semplificatorie e tutto il resto del ciarpame mentale che gira soprattutto su internet e anche in libreria non mi prende. Però sono cose molto popolari. E quindi perché non metterne qui una che è meno peggio di altre? Con un po' di ingenuità e con un po' di genuino (e necessario) senso dell'incantamento per i più triti truismi.

  1. Le passeggiate migliorano la chiarezza mentale. Camminare aumenta il flusso sanguigno al cervello, migliorando chiarezza mentale e concentrazione. Le passeggiate sono un ottimo modo per schiarirsi le idee, ridurre lo stress e stimolare la creatività.

  2. La costanza ha molte forme diverse. Piccoli passi possono portare a grandi risultati nel tempo, purché si mantenga la costanza. Essere costanti non significa sempre fare la stessa cosa ogni giorno: trova ciò che funziona per te.

  3. I momenti difficili non durano, le persone forti sì. I momenti difficili insegnano lezioni preziose e ti preparano per sfide future. Le sfide costruiscono resilienza e capacità di risolvere problemi.

  4. Concentrati sulla direzione, non sulla velocità. Concentrarsi sulla direzione aiuta a rimanere motivati ed evitare il burnout. Il progresso costante, anche se piccolo, porta a grandi risultati nel tempo.

  5. La disciplina è la base della costanza. La disciplina ti aiuta a perseverare quando la motivazione diminuisce. La disciplina è essenziale per raggiungere obiettivi a lungo termine e creare abitudini positive.

  6. Il riposo rigenera mente, corpo e spirito. Il riposo è fondamentale per mantenere la salute fisica e mentale. Un sonno di qualità migliora la capacità di prendere decisioni.

  7. La crescita avviene in molte forme diverse. La crescita non è lineare; si manifesta in molti modi. La crescita non è sempre visibile, a volte avviene sotto la superficie.

  8. La regola dei due giorni è il segreto della costanza. Non saltare mai due giorni di fila aiuta a mantenere slancio e motivazione. Saltare due giorni consecutivi può portare a perdere slancio e motivazione.

  9. Pensare a lungo termine è la chiave del successo. Gli alti e bassi quotidiani non definiscono il tuo percorso complessivo. Tenere a mente il quadro generale ti motiverà nei momenti difficili.

  10. Fare ciò che è giusto è più importante che conformarsi. L'integrità costruisce fiducia e rispetto nel lungo periodo. Fare la cosa giusta non è sempre popolare, ma è sempre importante.





“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END




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